venerdì 18 marzo 2016

Irrimediabilmente...imprevedibili


Inserendomi tra un nubifragio e l'altro finalmente questa mattina alle 13:20 approfittando della comparsa del sole e relativo innalzamento della temperatura ho effettuato la visita alle mie famiglie per non spezzare il ritmo settimanale delle visite imposto dall'introduzione del TIT3 di Michele Campero.

Invertendo l'ordine con cui solitamente visito le mie due arnie ho iniziato a verificare la famiglia della Regina Noce.
Dalla pubblicazione di una foto scattata al termine dell'ultima visita era emerso un dilemma scaturito dal confronto nella zona commenti della foto, in cui si ventilava l'ipotesi dell'orfanità di questa famiglia. Preoccupato ho pensato fosse opportuno una visita accurata dei telaini, tesi aggravata dalla mancata costruzione del settore numero due del TIT3 aperto giovedì della settimana scorsa.

Situazione del TIT3
presente all'interno dell'arnia
della Regina Noce
Passando in rassegna i telaini uno per volta notavo la totale assenza di covata fresca rilevando presenza di miele nel melarietto, assenza di polline e cellette completamente vuote anche se presidiate per il 100% dalle api.
Registro la presenza di un cupolino in zona "sostituzione" ma comunque vuoto.
Arrivato ad estrarre il TIT3 noto il settore due vuoto con sole api che penzolavano attaccate alla parte superiore dello spazio libero e il settore costruito in precedenza cresciuto nelle dimensioni ma senza segni di covata di alcun tipo. La costruzione pare essere da fuco.
Telaini della Regina Noce dopo aver
gocciolato lo sciroppo.
Sconsolato e ormai prossimo a dichiarare orfana la famiglie scorgo la Regina Noce che si sposta velocemente alla base del telaino che avevo in mano in quel momento.
Tranquillizzato dalla presenza della regina, cerco di dare una spiegazione plausibile all'assenza di covata, trovandola solo nella scarsa importazione di polline dell'ultima settimana dovuta a sette giorni di pioggia continua con temperature tra i e i nelle ore notturne e non superiori ai 12° nelle ore centrali della giornata.
Risistemo i telaini nei rispettivi alloggi e procedo a somministrare l'ultima delle tre dosi di sciroppo arricchito con oli essenziali come prevede il Protocollo Pagliara 
La famiglia resta popolosa e presente su 6 telaini completamente presidiati compreso il TIT3

A questo punto mi sposto sull'arnia della Regina Arcibella spostando il melario e iniziando la visita. La famiglia è popolosa come sempre e per non smentire il loro modo di lavorare ritrovo il diaframma presidiato e con costruzioni di cera a celle da fuco.
Costruzioni a celle da fuco sul diaframma

Le condizioni metereologiche peggiorano iniziano a sentirsi i primi tuoni in lontananza e decido di limitarmi a togliere le costruzioni dal diaframma e di tagliare il settore numero due del TIT3 come da protocollo di Michele Campero.

Il settore liberato giovedì scorso risulta completamente costruito e covato, resta il dubbio se le cellette siano da fuco oppure da operaia.
Dubbio alimentato da quanto apprenderò successivamente durante la lettura del favo indicatore ritagliato.

TIT3 della famiglia Regina Arcibella.
Sistemo il TIT3 orizzontalmente adagiandolo sulla parte posteriore dei telaini per poter comodamente tagliare il settore centrale. Noto immediatamente la presenza di fuchi di dimensioni notevoli tanto da farmi programmare un'apertura di uno spazio in un favo per permettere a questa famiglia di allevarne per una buona inseminazione nel momento in cui deciderò di creare dei nuclei. 

Ispeziono accuratamente i settori uno alla volta che risultano molto resistenti tanto da non rendere necessario l'utilizzo dell'elastico per evitare che si spezzino oppure si crepino posando il TIT3 sull'arnia.

favetto indicatore
Tagliato il favo mi trovo la Regina Arcibella che si aggira proprio sul quella porzione di cellette quindi cerco delicatamente di farla cadere all'interno dell'arnia senza però riuscire nel mio intento. Adagio il favetto sui telaini certo che la regina approfitterà immediatamente di questa situazione per inabissarsi tra le sue figlie. In effetti dopo pochi istanti, ispezionando nuovamente il favetto, non ritrovo la Regina. Le api iniziano a ventilare indicando il rientro della regina.
favetto prossimo ad essere ritagliato
Scrollo le api dal favetto e dal diaframma ormai liberato dalle costruzioni e riposiziono l'escludi regina.
Riposiziono il melario al suo posto e ispezionandolo velocemente trovo una presenza di api più alta sui telaini indice di una prossima salita magari incentivata dalle condizioni meteo favorevoli che già domani avremo e dalla ormai esplosa fioritura dell'asfodelo. Fioritura in cui confido per il primo raccolto di questa annata.
Nelle foto si possono notare gli energici fuchi nati sicuramente da cellette allevate sui bordi dei fogli cerei.

Telaini delle Regina Arcibella subito
dopo aver gocciolato lo sciroppo.
Risistemato ogni telaino nel suo alloggio e inserito nuovamente il diaframma somministro anche per questa famiglia la dose di sciroppo arricchito con oli essenziali di Manuke e Melaleuca.

La famiglia staziona su 9 telaini compreso il TIT3 e insiste nel presidio del diaframma. I telaini sono ricoperti dal 100% di api.

Richiudo il tutto e mi sposto per analizzare il contenuto del favo ritagliato.






lato A
Lato B
Ora che risulta libero dalle api mi accorgo imemdiatamente che la covata è per la maggior parte da operaia e solo la parte inferiore a fuco. Le cellette vuote sono testimonianza dello sfarfallamento delle operaie che sono già state rimpiazziate con una nuova covata.
Varroa adulta matura su pupa di fuco
Ho disopercolato le cellette ancora chiuse facendo fuoriuscire le larve. Contando le varroe presenti sono arrivate a contarne 30 esemplari di femmina adulta. Vi era anche presenza di miele nella parte centrale.
Anche questa volta non tutte le pupe risultano parassitizzate e non si notano deformazioni o malformazioni nelle pupe estratte.

Riflettendo al rientro a casa ho pensato che avrei potuto innestare questo faveto in un cubotto da fecondazione per allevare una regina e iniziare la sperimentazione di questo strumento, approfittando della presenza di uova su diverse cellette del favo asportato. Mi riservo di effettuare questa operazioni durante la prossima visita.

Buon Volo





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